Gasparini chirurgia estetica esegue interventi di mastoplastica a Piacenza, mastoplastica additiva e mastoplastica riduttiva. Il Dott. Gerardo Gasparini è chirurgo plastico a Piacenza ed effettua interventi di chirurgia plastica, chirurgia estetica e chirurgia ricostruttiva.
L’intervento di mastoplastica additiva ha l’obiettivo di aumentare il volume e migliorare la forma del seno sempre in armonia con le caratteristiche fisiche e del torace della paziente trovando un giusto equilibrio fra questi elementi e le aspettative della paziente stessa.
Candidate a questo intervento estetico/correttivo sono le pazienti affette da ipotrofia mammaria costituzionale o che hanno maturato una riduzione del volume mammario dopo gravidanze/allattamento o per importante perdita di peso.
In queste ultime situazioni, spesso la mastoplastica additiva va associata ad intervento di rimodellamento/sospensione del seno (Mastopessi) con un procedimento combinato di “Mastopessi/Additiva”.
L’intervento di mastoplastica additiva si avvale di protesi in gel di silicone coesivo di forma, volume e proiezione diverse posizionate, a seconda della situazione anatomica della paziente, in sede sottoghiandolare o sottomuscolare, attraverso incisioni cutanee minime (alcuni cm.) preferibilmente posizionate al solco sotto mammario o in peri areolare.
La presenza delle protesi non costituisce una controindicazione all’allattamento e non costituisce un limite alla diagnostica senologica per immagini.
L’intervento può essere eseguito anche in regime di Day Surgery e nel post operatorio la paziente deve osservare un periodo di convalescenza di almeno 8-10 giorni in cui viene raccomandata una limitazione dei movimenti ampi e bruschi con gli arti superiori.
Pur non avendo una “scadenza”, le protesi necessitano di sostituzione mediamente dopo 10-15 anni e comunque un monitoraggio sul loro stato di salute, viene effettuato con la normale diagnostica senologica per immagini (Ecografia, Mammografia, RMN) cui tutte le donne sono tenute a sottoporsi nelle varie fasce di età.
L’intervento di Mastoplastica additiva è un procedimento sicuro e di grande efficacia e, come sempre in Chirurgia, necessita della condivisione fra chirurgo e paziente di un percorso rigoroso e personalizzato fondato su confronto ed informazione estesa e puntuale.
Rappresenta il procedimento chirurgico di rimodellamento/sospensione del seno svuotato da allattamento o perdita importante di peso che ha maturato anche una condizione di “ptosi” ovvero di discesa del seno lungo la parete toracica realizzandosi pertanto una situazione di squilibrio fra il contenitore cutaneo divenuto eccedente rispetto al contenuto ghiandolare (parenchima mammario) ridotto.
Per ristabilire un buon equilibrio estetico, si tratta di sospendere e ridare una forma conica al tessuto mammario riducendo contestualmente il contenitore cutaneo e riposizionando il complesso areola-capezzolo in una posizione adeguata.
L’asportazione della cute in eccesso comporta inevitabilmente l’aggiunta di cicatrici che, a seconda della gravità della ptosi, possono essere peri areolare, verticale o a “T” rovesciata. A seconda delle situazione e delle aspettative della paziente, si può condividere con la stessa per l’inserimento contestuale di protesi (Mastopessi/Additiva) informando la paziente della maggiore complessità dell’intervento e dell’aggiunta delle variabili legate all’utilizzo delle protesi.
Un seno voluminoso e pesante costituisce spesso un limite ad una regolare attività fisica, un sovraccarico per la colonna favorendo atteggiamenti posturali scorretti nonché un forte disagio psicologico.
La mastoplastica riduttiva pertanto persegue la correzione di questi vari aspetti con una finalità sia estetica che funzionale.
Le pazienti possono avere motivazioni diverse nelle varie fasce di età ma l’obiettivo resta quello di ridurre il volume ed il peso del seno sempre in armonia con la costituzione fisica della paziente.
Maggiore la resezione cutanea e ghiandolare e maggiore sarà l’estensione delle cicatrici finali più frequentemente costituite dalla peri areolare cui si aggiunge la “T” rovesciata sulla faccia inferiore della mammella.
Va ricordata anche la estrema variabilità della qualità finale delle cicatrici tipica di ciascuna paziente e questo va sottolineato soprattutto alle pazienti più giovani come pure la riduzione della capacità di allattamento.
Inoltre la manipolazione chirurgica estesa della mammella può esitare in riduzione della sensibilità di alcune aree della cute mammaria e del complesso areola/capezzolo.
L’ipertrofia del seno spesso si associa a sovrappeso e pertanto logica vorrebbe che l’intervento venisse effettuato in condizioni di peso forma ideali, sottolineando che mediamente la stabilità del risultato si mantiene con una relativa stabilità del peso.